PROVVIDENZA CONTINUA

“Ma di lì a qualche tempo il torrente rimase asciutto …”               (I Re 17:7)

Succede sempre ai torrenti di questo mondo. Per un certo periodo essi scorrono abbondanti, poi cominciano a digradare, fino a prosciugarsi del tutto. Questo vale per tutte le gioie che possiamo sperimentare sulla terra. Nelle parole che seguono il versetto di oggi affiora comunque una consolazione. Quando il torrente si seccò, Dio aveva un altro posto per il Suo servo: “Levati, va a Sarepta”. Là Elia trovò pronto un altro aiuto. Deve essere stata una dura prova per la fede di Elia vedere il torrente diminuire giorno dopo giorno. “Cosa farò quando il torrente si asciugherà?”, si sarà chiesto. Non dobbiamo pensare, però, che egli fosse preoccupato oltre misura. Sapeva che Dio stava provvedendo per lui, e che avrebbe preparato una valida alternativa quando la sua provvista si fosse esaurita. Una mattina l’acqua cessò definitivamente di scorrere sopra i ciottoli del fiume, e il profeta dovette fare una colazione composta di pane e di carne, senza bevanda; eppure, possiamo immaginare che egli non fosse turbato. Dopo colazione il Signore venne, e gli comandò di spostarsi.Tutto questo c’insegna che non dobbiamo mai dubitare di Dio, per quanto possano assottigliarsi le provviste. Possiamo essere arrivati all’ultima manciata di farina e all’ultimo bicchiere d’acqua, senza avere altri approvvigionamenti, ma dobbiamo prendere l’ultimo boccone con gratitudine, credendo che Dio provvederà qualcos’altro nel momento più opportuno. Il necessario arriverà comunque a tempo debito, anche se avremo terminato la nostra ultima risorsa.

PROVVIDENZA DIVINA

“Tu berrai al torrente, ed io ho comandato ai corvi che ti dian quivi da mangiare” (I Re 17:4)

Dio non è mai in difficoltà nel provvedere per i propri figli. I torrenti d’acqua, gli uccelli del cielo, le bestie della campagna, i venti, le onde del mare… tutto il creato Gli appartiene ed è sotto il Suo diretto controllo. Egli non ha problemi, quindi, a provvedere cibo ai Suoi figli, ovunque essi si trovino. Forse nessuno di noi ha ricevuto il pane quotidiano dai corvi, ma il mittente è sempre Dio, qualunque sia il modo in cui Egli ci fa giungere il nutrimento. È comunque il Signore che lo manda, anche se lo portano autotreni, aerei o navi, o se è confezionato dalle mani di amici a noi cari. Nella nostra epoca padroneggiamo un gran numero di informazioni. Siamo perfettamente a conoscenza delle “leggi della natura”, tanto da poter spiegare ogni fenomeno scientificamente. Non sentiamo il bisogno dell’interferenza di Dio, e a volte dimentichiamo che il Signore ha a che fare con questo mondo. Come siamo stolti! Cosa sono le leggi della natura se non il modo che Dio ha stabilito per operare? Se semino chicchi di grano su un piccolo fazzoletto di terra, dopo qualche mese ottengo un raccolto; quindi porterò il grano al mulino, otterrò la farina e avrò del buon pane sulla mia tavola. Dio non ha nulla a che vedere con il fatto che io goda di questo e di mille altri benefici? Non ha forse provveduto al sostentamento di Elia quando mandò i corvi, giorno dopo giorno, per portargli il cibo? Le nostre aride classificazioni dei fenomeni non ci portano molto lontano. Ma se svestiamo la nostra natura ribelle, e impariamo a riconoscere il Signore in tutte le espressioni della nostra vita, allora scopriremo un Dio pronto a venirci in aiuto. Il Signore ci conforterà con ogni mezzo, e questo ci aiuterà a prendere le distanze da ogni assurda idea di autosufficienza.